Lo Stretching Globale Attivo – SGA è una specializzazione della Rieducazione Posturale Globale che utilizza autoposture di allungamento che hanno come obiettivo la PREVENZIONE , il MANTENIMENTO e la PREPARAZIONE FISICA.
Il corso offre un metodo semplice ed efficace di ristabilire forza, lunghezza e flessibilità ai gruppi muscolari irrigiditi sia dalla pratica sportiva sia dalle attività lavorative.
Stretching Globale Attivo (SGA) è quindi una tecnica di allungamento efficace per prevenire e migliorare le lesioni e per migliorare le prestazioni muscolari.
I principi e le applicazioni dello Stretching Globale Attivo:
Lo Stretching Globale Attivo – SGA è una specializzazione della Rieducazione Posturale Globale – RPG (metodo francese creato nel 1980 da Philippe Emanule Souchard). Parte dalle autoposture della RPG e, come indica il suo nome, sono posture praticate senza l’intervento manuale del fisioterapista (dell’operatore). In modo da evitare confusione con la RPG (metodo terapeutico con intervento manuale del fisioterapista), le autoposture sono state raggruppate con titolo di Stretching Globale Attivo (SGA). Questo titolo mette in immediata evidenza le due principali originalità degli autoposture derivati dalla RPG: la globalità degli allungamenti e la resistenza che gli allievi devono opporre a essi. Hanno come obiettivo la PREVENZIONE, il MANTENIMENTO e la PREPARAZIONE FISICA.
Cattive abitudini posturali quotidiane, al lavoro, e un eccessivo esercizio fisico, causa accorciamento, rigidità e dolore muscolare, quindi abbiamo bisogno di un tempo, uno spazio e un metodo per riparare tutti questi problemi, ed è qui che appare l’SGA. Questo tipo di stretching rappresenta un complemento perfetto per qualsiasi attività fisica.
La validità di un metodo di stretching è misurata non solo in termini di allungamento ottenuto, ma, ugualmente e in modo più ampio, per la sua capacità di facilitazione e di armonizzazione delle attività contratile tra agonisti-antagonisti (controllo e sinergia motoria). Ricordando che la capacità di passare da un’inibizione provvisoria (legata agli allungamenti), alla facilitazione implica un lavoro attivo, originato nella neurofisiologia.
Punti-chiave
Lo Stretching Globale Attivo, anche se in modo più ristretto, è basato su tutti i principi della Rieducazione Posturale Globale, quali: Individualità, Causalità e Globalità.
Perciò, lo SGA si distingue dagli altri metodi di stretching posturale particolarmente nei seguenti punti:
• Nella velocità delle progressioni delle posture – più lente;
• Il tempo di mantenimento dell’allungamento;
• La globalità degli allungamenti e la coerenza della sua funzione nell’organizzazione delle Catene di Coordinazione Neuromuscolare;
• Il controllo dei compensi;
• Le contrazioni di bassa intensità dei muscoli allungati;
Dunque, lo SGA ci permette di ristabilire la forza, la lunghezza e la flessibilità ai gruppi muscolari irrigiditi sia dalla pratica sportiva sia dalle attività lavorative.
La globalità degli allungamenti, il lavoro respiratorio, la contrazione contro resistenza dei muscoli allungati e lo stretching dei muscoli spinali, costituisce l’originalità dello SGA e conferiscigli un’efficacia imparagonabile.
Lo stretching globale attivo è un metodo di stretching globale, che allunga le catene muscolari invece dei muscoli isolati, lentamente e progressivamente. La sua pratica abituale fornisce effetti positivi per la salute, non solo nel campo sportivo ma nella vita quotidiana, migliorando il benessere sia fisico che mentale, e può essere praticato da chiunque entro i propri limiti, da 7 anni ad un’età avanzata.
È uno strumento efficace per migliorare le prestazioni muscolari, eliminare i sovraccarichi muscolari e prevenire lesioni.
Come è il trattamento/sessione di gruppo?
Si basa sulle quattro famiglie di posture della Rieducazione Posturale Globale (RPG). Nella realizzazione di ogni posizione c’è un intero protocollo sul modo di iniziare, di progredire e di finire: una volta che la posizione è stata scelta, poniamo i suoi punti di partenza di base e a poco a poco ci progrediamo attivamente in esso, mantenendolo, avanzando nella sua evoluzione e facendo leggere contrazioni progettate per rilassare il tono in eccesso delle aree più ritirate. Progressivamente progredire in posizioni sempre più eccentriche, mantenendo una respirazione profonda e rilassata. Più a lungo dura l’evoluzione della postura, più efficace sarà l’allungamento. Il ritmo deve essere lento poiché i movimenti rapidi creano compensi
- Durante le sessioni viene rispettata l’individualità, la globalità e la causalità del problema che affligge il paziente.
- Le autoposture sono utilizzate come strumenti efficaci per migliorare la mobilità generale, prevenendo in tal modo lesioni future.
- Il lavoro si svolge nelle tre aree:
- prevenzione
- mantenimento
- preparazione fisica.
- Viene effettuato una volta alla settimana con una durata di 1 ora in cui 8 famiglie di autoposture vengono applicate attivamente e gradualmente.
1. LA PREVENZIONE
In modo generale, la prevenzione ogni giorno occupa un posto sempre più importante nella nostra società. La sua importanza riguardo agli accedenti di lavoro sono già note. La prevenzione dello stress psicologico è nel mirino. La prevenzione, considera ugualmente e ingloba tutte le patologie musculoarticolari causate o favoreggiate dalle attività professionali. Il costo economico e le assenze al lavoro create da queste patologie sono diventati insostenibili.
Le migliorie introdotte nei mobili scolastici, gli adattamenti nelle postazioni di lavoro e l’ergonomia in generale costituiscono eccellenti avanzi, ma hanno ancora dei costi elevati e quindi, non accessibili a tutti. E’ impossibile evitare ogni tipo d’incidente, ci sarà sempre un cassetto situato in alto, una catena che si rompe, una sedia inadatta. Pertanto, ad ogni modo, la ferramenta più preziosa è il corpo del proprio lavoratore! La morbilità non si valuta unicamente secondo l’importanza degli sforzi fisici implicati, ma in funzione sia dei caratteri dei gesti ripetuti, sia dei tempi in cui si mantengono le posizioni lavorative (in piede, inclinato, in avanti, seduto,…).
In alcuni casi, la stazione bipede non è oltre che un lontano ricordo. Da Uomo erectus, l’uomo si è trasformato a Uomo sedutus, data dalle innumeri ore che oggi si passa nella posizione seduta. Saremo tropo ottimista in pensare che queste ore sedute non avrebbero inciso sulla fisiologia muscolare. Le attività professionale, senza dubbio, devono essere considerate come l’elemento principale che accelera il processo vizioso che porta alle retrazioni muscolari, alle alterazioni morfologiche, e di conseguenza, ai dolori articolari. La colona vertebrale è particolarmente interessata. Le attività fisiche sono presentate come alternativa contro questo meccanismo, ma non agisce su tutti i punti del sedentarismo.
La contrazione muscolare concentrica è l’essenza di tutte le attività sportive, pertanto, non potrà mai risolvere il problema della retrazione muscolare. Essendo paragonabile allo stato di contrazione permanente, potrà addirittura peggiorare la situazione, secondo il tipo, intensità e frequenza dell’attività fisica svolta. Quindi, in ogni caso, l’allungamento muscolare è indispensabile, perché permette maggior mobilità del corpo e, di conseguenza, maggior adattabilità del corpo alle condizioni lavorative, evitando le rigidità anchilosanti. Cancella gli inconvenienti delle attività sportive, conservando la virtù intrinseca dei muscoli.
2.IL MANTENIMENTO
Il mantenimento qualifica, in particolare, la prevenzione di recidive a pazienti che abbiano avuto precedenti episodi patologici o lesioni, sapendo che non sarà possibile esonerargli da future aggressioni, principalmente quando la pratica professionale o sportiva è di rischio. Il mantenimento dei risultati dipende, in parte, dalla pratica delle autoposture, quanto più doloroso è stato l’episodio precedente, maggiore sarà l’obbligatorietà del lavoro di mantenimento.
3. LA PREPARAZIONE FISICA (le autoposture della RPG e Stretching Globale Attivo – SGA al servizio dello sport)
Tornando alla tematica delle autoposture della RPG, ossia lo SGA, esse sono state ideate, in un primo momento, per uno uso sportivo; il loro obiettivo era la preparazione allo sforzo, la prevenzione delle lesioni e il recupero dopo l’attività motoria. I risultati ottenuti, anche in termini di miglioramento della performance, hanno superato immediatamente le aspettative. Attualmente, dopo anni di sperimentazione e di perfezionamento, numerosi campioni di alto livello lo praticano regolarmente
Durante lo sforzo, la restituzione della forza elastica dopo l’allungamento di un muscolo che presenta una buona flessibilità è indispensabile e questo rende lo SGA necessario, a prescindere dalla disciplina praticata.
Conviene ricordarlo spesso: un muscolo rigido è un muscolo debole.
Inoltre, come sosteneva già nel 1988 G. Cometti, in altri termini, la necessità non significa esclusività. Secondo il caso e il tipo di attività sportiva si deve privilegiare la forza (sollevamento pesi), la resistenza (maratona), la velocità (100 metri), l’esplosione o la spinta (salto in alto).
Il sollevamento pesi può rivelarsi indispensabile. Non si può essere un grande giocatore di calcio se si hanno le gambe simili alle zampe di una gru. L’opposizione che viene frequentemente riportata tra ginnastica concentrica e stretching, testimonia una mancanza di conoscenza in merito alla complessità della fisiologia muscolare, della coordinazione motoria, della fisiopatologia muscolo-articolare e del carattere antagonista e complementare che lega i due concetti.
La ginnastica concentrica, che sviluppa il volume muscolare trasversale rinforza il muscolo, ma presenta l’inconveniente di favorire l’accorciamento e la rigidità. Essa deve quindi essere riequilibrata attraverso un lavoro di allungamenti adattati, destinato a mantenere e a migliorare l’elasticità. Tutto si riduce, dunque, a una questione dosaggio in base alla disciplina praticata. Un eventuale progresso non può scaturire da uno spirito dogmatico né tantomeno svilupparsi senza logica (Ph.E.Souchard).