Sono tempi bui o luminosi?
Stiamo bene o stiamo male?
Ci siamo o… ci facciamo, come si suol dire?!?
Queste domande sono formulate per costruire altre domande in te che stai leggendo, perché nascono dalla convinzione che la miglior risposta, a volte, è una domanda nuova, diversa, che possa aprirci nuovi orizzonti di pensiero e spazi di respiro dentro la giornata, mentre lavoriamo, guidiamo, o semplicemente viviamo.
Ogni giorno nella nostra testa risuona una tempesta di interrogativi, sempre gli stessi:
ci chiediamo di continuo:
Faccio bene? Faccio male?
E’ giusto o è sbagliato?
La scissione e la dicotomia sembrano avere la meglio sulle nostre giornate e ci sentiamo separati e…. con una terribile voglia di sentir-ci e…meglio di così!
“Sentirsi” è una parola importante: ha a che fare con il corpo e con la mente, perché in entrambi questi “luoghi” “sentiamo”.
Nel corpo, se ci alleniamo a prestargli attenzione, sentiamo sensazioni fisiche, ritmi, dolori, piaceri. Più entriamo in contatto con il nostro corpo più saremo in grado di sentire addirittura suoni e sapori del corpo, che ci parlano di noi e di quello che davvero siamo, al di là delle maschere che ogni giorno portiamo. Anche nella mente possiamo sentire: se le diamo attenzione la prima cosa che sentiamo è quella voce interna che ci guida nelle scelte quotidiane. Più spazio offriamo a questo sentire più saremo in grado di riconoscere se si tratta di una voce che ci trattiene o ci incoraggia, il che permette di ricevere molte preziose informazioni su noi stessi, su come funzioniamo, su quanto siamo capaci di desiderare e di creare la realtà che tanto vorremmo vivere.
Il nostro sistema, che è pieno di preziosi ricordi, porta la nostra Anima a ricercare unità all’interno di sè, per guarire quella brutta sensazione che proviamo ogni volta che ci sentiamo “separati dentro”, ovvero incerti su cosa sia meglio fare, perché tanto bisognosi di “non sbagliare”. Questo bisogno abita tra la mente e il corpo, in quel “gap”, quel “vuoto” che li vuole mantenere separati senza arrendersi e.. lasciarli collaborare!
Attraverso un percorso di Antiginnastica unito ad un percorso psicologico (non uno qualsiasi, ma che si pone lo scopo di guardare l’Anima, senza però dimenticarsi della mente, ma anzi avendone profonda conoscenza), è possibile comprendere cosa sia quel famoso “centro di gravità permanente” di cui canta F. Battiato e, una volta intercettato, prendersene cura, per espanderlo e renderlo sempre più solido e costante nel tempo.
Come professionisti, che lavorano tra corpo e mente, il Dottor Zambonelli ed io abbiamo sentito l’esigenza di far conoscere la nostra sinergia a chi sta cercando una via pratica e concreta per vivere la vita in maniera più piena e felice.
La maggior parte delle persone è arrabbiata sia con il proprio corpo che con la propria mente:
prova rabbia verso il corpo perché è “troppo” grasso, “troppo” magro, “poco” tonico, “troppo” rigido; siamo arrabbiati con noi stessi perché non siamo abbastanza sicuri di noi, perché la vita non ci premia anche se “facciamo i bravi” e siamo ignari di quanto questa emozione (la rabbia), nel frattempo che noi scivoliamo in questi pensieri, crei infiammazioni interne, stimoli la produzione di sostanze chimiche tossiche per il nostro Sistema Nervoso Centrale e indebolisca il Sistema Immunitario, rendendoci terreno fertile per ogni tipo di patologia e virus, “con o senza la corona”!
Per questo motivo siamo qui, a lasciare questa testimonianza che permetta di conoscere questo percorso parallelo di Psicoterapia ed Antiginnastica a chi sente l’esigenza di ESSER-CI, una volta per tutte!
Ci trovate per lavorare anche online o dal vivo nei nostri studi professionali presso la sede di Bologna città. Per maggiori informazioni, curiosità che questa lettera può aver sollecitato contattateci: saremo lieti di conoscervi!
Che i prossimi mesi possano essere migliori!
Grazie per l’attenzione e buoni giorni!
Autore: Alice Dondi, Psicoterapeuta Psicoanalista (www.alicedondi.it)